domenica 5 gennaio 2014

Brovada (Broade)


La brovada, broade in friulano, è un alimento tipico della cucina friulana.
A dicembre le rape, che sono state conservate a strati sommerse sotto le vinacce della recente vendemmia di uve nere e bagnate con acqua, aceto e con aggiunta di sale grosso, sono pronte per essere mangiate. Si prelevano le rape che servono, si sciacquano e si sbucciano, poi si grattugiano con una grattugia a fori grossi, si strizzano un poco fra le mani e si mettono a rosolare in un tegame ampio (preferibilmente di coccio) dove si è già soffritta leggermente poca cipolla affettata sottile in qualche cucchiaiata di olio. Si aggiungono alcune foglie di alloro, sale e pepe e si continua la cottura a fuoco basso aggiungendo poca acqua calda alla volta o brodo vegetale fino a quando la brovada appare cotta, tenera e asciutta. La cottura un tempo era fatta utilizzando il pestàt (un trito di lardo, cipolla, aglio, sedano, carota e prezzemolo con aggiunta di sale e pepe macinato fine) che veniva preparato e insaccato quando si macellava il maiale e che serviva da base per i soffritti durante tutto l'anno. Questo soffritto era sì saporito, ma decisamente indigesto. Adesso si preferiscono preparazioni più leggere, che rendono la brovada un contorno gustoso e leggero da associare preferibilmente al cotechino (musèt).
Un tempo il cotechino veniva cotto assieme alla brovada, ora lo si  cuoce a parte e solo alla fine, liberato dal budello e tagliato a fette spesse, si fa insaporire per qualche minuto nella brovada già cotta.

Osservazioni:
E' una cottura quella della brovada che fa a gara con i cavoli quanto a "profumi", le case ne vengono pervase e impregnate in modo prepotente. E' anche un piatto che è più buono riscaldato il giorno dopo.






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